La, mi la, do, mi. In questa sequenza iniziaii ad avere luce sulla tastiera della chitarra, grazie ad un maestro delle scuole medie che al fallico flauto dolce preferì introdurre lo studio di strumenti alternativi come la chitarra. In classe ne eravamo provvisti in tre: una ragazzina baffuta, un magrolino ed io grazie al gentile prestito di mio fratello. Il magrolino si stufò ben presto mentre io e la baffuta tenemmo il ritmo ed iniziammo a far scorribande tra gli accordi.
La minore. Quanto mi suonava dolce e malinconico quell’accordo e quanto andava in linea con i miei pensieri di allora. Beh se malinconico doveva essere che sia spagnolo! Lo stridere di corde nei passaggi era solo l’inerzia di un treno che stava partendo.
Guardavo il maestro suonare e muovere con maestria le mani sullo strumento che alternava con un colpo sulla cassa e le corde che mi faceva pensare ad un’orchestrina unica e solidale. Baciami molto… Si era quello l’inizio della passione.